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FILM STASERA IN TV: la Top 10 (martedì 7 settembre)

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La mia classifica dei film della sera e della notte in tv. Nel post precedente i titoli dal venticinquesimo all’undicesimo posto, adesso i primi dieci. La scelta è assolutamente personale. Si omettono magari titoli famosi per lasciare il posto ad altri bizzarri, eccentrici, meno conosciuti. Avvertenza: si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Chi volesse avere la programmazione completa delle varie reti consulti MyMovies Guida in tv e Sky.

10) Factory Girl, Sky Cinema Mania, h. 1,00. La musa warholiana Edie Sedwick e la sua vita neobohémienne fino all’epilogo per overdose di barbiturici. La Factory di Andy Warhol a metà anni Sessanta, laboratorio di stile e di stili di vita che contamineranno i decenni successivi e influenzeranno anche il sentire collettivo. Il film (del 2007) non è stato un successo. Eppure c’è Sienna Miller, che ha talento e carisma e non è solo la fidanzata on-off di Jude Law. Per nostalgici dell’estetica pop warholiana. (altre informazioni sul film)
9) Burn after reading, Sky Cinema Hits, h. 21,15. Si sono divertiti i ragazzi, George Clooney, Brad Pitt e i fratelli Coen, a lavorare tutti insieme. Burn after reading è un divertissement con un bel po’ di goliardia, come in tutti i giochi di gruppo da maschi, su agenti segreti, ricattatori improvvisati, tradimenti. Le memorie di un agente Cia finiscono nelle mani di una coppia che pensa di avere l’occasione della vita. Parte il ricatto, ma tutto finisce in equivoco e farsa. Brad Pitt molto convincente nella parte dello scemo più scemo. C’è anche Tilda Swinton. (altre informazioni sul film)
.8) Italiano per principianti, Sky Cinema Mania, h. 21,00. Commedia danese del 2000 su un gruppo di persone che decidono chissà perché di frequentare un corso di italiano (e già questo merita la visione). Pretesto per mettere a contatto caratteri e storie diverse. Con un barista tifoso della Juventus. Curioso. Divertente. Girato in stile Dogma-von Trier, camera a mano ed effetto verità. (altre informazioni sul film)
7) Mare dentro, Cult, h. 21,00. Eutanasia? Questa la domanda che percorre Mare dentro, celebrato film del duo Alejandro Amenabar (alla regia) e Javier Bardem (il protagonista) su un uomo che per un incidente rimane tetraplegico. Gran successo internazionale del 2005, Bardem in una delle sue performance migliori. A me non è piaciuto granchè, ma a tutti quelli che conosco è piaciuto moltissimo. (altre informazioni sul film)
6) Una relazione privata, Cult, h. 1,10. Lui e lei si conoscono tramite un annuncio e decidono di avere solo una relazione di sesso, niente sentimenti. Si incontrano in albergo, non si scambiano informazioni, nemmeno i nomi. Ma col passare del tempo qualcosa accadrà. Film molto interessante del belga Frédéric Fonteyne che procurò nel 1999 la Coppa Volpi a Venezia alla sua interprete femminile Nathalie Baye. Lui è Sergi Lopez, fantastico, che da allora si è preso quasi tutti i ruoli di proletario del cinema europeo, anche perché di facce popolari (nel senso di appartenenti al popolo) come la sua non se ne vedono più. (altre informazioni sul film)
5) Suspiria, Sky Cinema Italia, h. 21,00. Uno dei vertici di Dario Argento, e film che segnò la sua svolta dal thriller all’horror. In un sinistro collegio tedesco ne succedono di ogni, fanciulle scomparse, uccise, torturate. Si scoprirà che le streghe non solo son tornate, ma sono molto vicine. Visto nella versione restaurata appare splendente di colori caramellati e pastellati (rosa candy, salmone) eppure inquietanti. Cast memorabile, non tanto per la protagonista Jessica Harper, che veniva dal Fantasma del palcoscenico di Brian De Palma, quanto per Stefania Casini, Miguel Bosé ragazzino, la langhiana Joan Bennett, Alida Valli e Daria Nicolodi (mamma di Asia Argento e qui anche sceneggiatrice oltre che interprete). Un classico. (altre informazioni sul film)
4) Prima che sia notte, Premium Cinema, h. 22,55. Bellissimo film del pittore-regista newyorkese Julian Schnabel (Miral, Lo scafandro e la farfalla) su Reynaldo Arenas, poeta cubano omosessuale perseguitato e incarcerato in patria per indegnità morale e mancato sostegno rivoluzionario, poi espulso e approdato a New York. Ma anche il paradiso capitalista riserverà amare sorprese. Javier Bardem nel film che lo ha imposto in America (nomination all’Oscar), ci sono anche Sean Penn e Johnny Depp. (altre informazioni sul film)
3) Cuore selvaggio, Studio Universal, h. 1,15. Il film che fece vincere a David Lynch la Palma d’oro a Cannes. Veniva dal suo massimo successo, Velluto blu, e tutti si aspettavano molto da lui. Cuore selvaggio non deluse, ma neanche entusiasmò, e sulla Palma ci furono parecchie riserve. Wild at heart, questo il titolo originale, non è (modesto parere) il suo lavoro migliore. Laura Dern e Nicolas Cage (ai tempi, 1990, ancora un attore) sono una coppia di piccoli delinquenti che fuggono lungo le strade del West. Film di malessere e disagio, e di presagi. Lynchianamente disturbante. Comunque da vedere e rivedere. Perché (come già detto in altre parti di questo blog) gli errori di un genio sono sempre più interessanti delle cose riuscite di un mediocre. Può darsi che dopo vent’anni il film abbia acquisito la statura del classico. (altre informazioni sul film)
2) Reazione a catena, Sky Cinema Italia, h. 22,45. Uno dei risultati più alti di Mario Bava. Perfino Martin Scorsese ne parla come di un film-svolta (ammiratori del cinema di Bava sono anche Tarantino, Tim Burton, Joe Dante e John Landis). Del 1971, è più crudo dei precedenti lavori del regista romano, tanto che lo si considera anche in America il capostipite degli slasher movie (da slash, ferire con una lama affilata). Una contessa, la mitologica Isa Miranda, viene trovata morta, e non è che l’inizio di una scia di sangue. Imperdibile, davvero. (altre informazioni sul film)
1) Django, Rai Movie, h. 23,50. Nel giorno in cui la Mostra di Venezia celebra Sergio Corbucci come maestro del cinema western, non si può non assegnare il primo posto al suo capolavoro Django. Per alcuni, ma il numero è in continuo aumento, lo spaghetti western più importante di sempre, anche più di quelli di Sergio Leone. Il più estremo di sicuro. Se Leone filma paesaggi e personaggi abbacinati dal sole e dalla troppa luce, Sergio Corbucci, regista di questo classico riconosciuto in tutto il mondo, affonda qui il suo eroe nel fango, mentre intorno la pioggia incessante toglie ogni spiraglio di luce e ogni speranza. Django cammina trascinandosi dietro una bara e già questa è un’invenzione formidabile. Dentro però c’è una mitragliatrice con cui lui, uomo solo contro tutti, affronterà le bande opposte degli incappucciati rossi, razzisti yankee al soldo del despota Jackson, e i torvi rivoluzionari messicani del generale Rodriguez. Franco Nero/Django – è il 1966 -  conquista le plateee proletarie del pianeta e farà innamorare di lì a qualche anno registi come Quentin Tarantino e Alex Cox. Film di rara potenza. Django, con le dita spappolate dagli zoccoli dei cavalli, con la faccia tumefatta dai pugni, che si trascina senza cedere la sua bara è indimenticabile. Grazie a questo film Franco Nero sarà chiamato a Hollywood sul set di Camelot, dove conoscerà Vanessa Redgrave. Ancora oggi quando va in giro per il mondo lo chiamano Django. Tarantino prima di venire quest’anno al Lido a presiedere la giuria ha detto: “Sergio Corbucci non è semplicemente uno dei più grandi registi dello spaghetti-western, ma anche uno dei più grandi registi del periodo western e non vedo l’ora di rendergli il dovuto omaggio”. (Chi non ricevesse Rai Movie sul digitale terrestre può vederlo in streaming su rai.tv) (altre informazioni sul film)


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